Il contributo descrive a grandi linee il ruolo che la musica ricoprì negli ambienti che Petrarca frequentò, tenendo conto delle informazioni che si ricavano da testi poetici di autori contemporanei. Propone inoltre una riflessione sulle opere in cui Petrarca parla della musica (((Epystole metrice)) III 15 e 16; ((De remediis utriusque fortune)) I 23 De dulcedine musica) e sul ruolo che i generi per musica, la ballata e il madrigale, ricoprono nell’economia del ((Canzoniere)), a partire dall’analisi del gruppo di otto testi delimitati dal madrigale "Non al suo amante più Dïana piacque" (Rvf 52) e dalla ballata "Perché quel che mi trasse ad amar prima" (Rvf 59).